- RUGGERO, Marino. Cristoforo Colombo l’ultimo dei templari. La storia tradita e i veri retroscena della scoperta dell’America, Sperling & Kupfer, 2005, XIII-343 p. 18,00 €.
Chi era Cristoforo Colombo? Un marinaio premiato al di là dei suoi meriti? O qualcosa di più, molto di più? Perché si firmava Christo Ferens, colui che porta a Cristo? Sulla base di una nuova interpretazione di antiche carte e documenti, l’autore rivisita le vicende del "navigatore dei due mondi" e della "scoperta" dell’America. Quanto si sostiene in questo libro non è mai stato affermato in cinque secoli di scritti colombiani: complotto secolare, thriller storico-politico-teologico, sottofondo alchemico-esoterico, sorprendenti parentele, eredità templari e cavalleresche. Sullo sfondo, "mappe impossibili", spedizioni e sbarchi precedenti al 1492 fra realtà e leggenda, personaggi come Marco Polo, Pico della Mirandola, Paolo Dal Pozzo Toscanelli. (*)
Informação que acompanha a notícia da realização duma palestra do autor na Nuova Acropoli.
Lo sapevate che per Cristoforo Colombo non fu il primo viaggio quello del 12 ottobre? Questo significa che l’ “America” non è stata scoperta nel 1492...e che Cristoforo Colombo non fu un “semplice” marinaio, ma un uomo colto che sapeva dove stava andando? Infatti ritrovò delle antiche carte dell’emisfero occidentale nella Biblioteca di Innocenzo VIII... e che lo stesso Papa fu il suo più convinto sostenitore...
Ma l’intreccio della vicenda è più complesso di quello che ci hanno raccontato a scuola, perchè entrano in gioco ruoli sociali e politici.
Questo è quello che ci ha raccontato l’autore, frutto delle ricerche che porta avanti da 15 anni, per saperne di più la Sperling & Kupfer e Rai Eri ha pubblicato “Cristoforo Colombo l’ultimo dei Templari”.
Aditamento de 19-2-2007.
Edição portuguesa:
MARINO, Ruggero. Cristóvão Colombo – O Último dos Templários, Alêtheia Editores, Janeiro de 2007.
Para que conste e a quem interessar, este livro e este autor nunca foram usados pelos redactores da Pseudo-História Colombina como referência em qualquer dos seus textos. Afirmar-se tal só pode ser má-fé grosseira.
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