sexta-feira, 9 de março de 2007

Cristóvão Colombo - Agostino Giustiniano

Eduardo Albuquerque enviou-nos um excerto dos Anais de Génova de Agostino Giustiniano (1ª ed. 1537, Livro 5, fls. CCXLVIII v.-CCXLIX) de que a seguir se publica o texto integral relativo ao ano de 1493.


Stemma dei Giustiniani (Palazo Giustiniani Romano)

Agostino Giustiniano [1]
Castigatissimi
Annali con la Loro Copiosa Tavola
della Eccelsa & Illustrissima Republi. Di Genoa, da fideli & appovati Scrit
tori, per el Reverêdo Monsignore Agostino Giustiniano Genoese Vescovo di
Nebio accuratamente racolti. Opera certamête molto laudevole, a Stu
diosi assai comoda, & communemente a tutti utilissima. Facêdo per
la varieta delle opere chiaramente conoscere, quanto si deb
ba da tutti riptovare el male, & constantemente pro
curate el bene della sua Republica.
GENOA,
M.D.XXXVII,
Cun gratia i privilegio.
(...)




Relativo ao
Ano de 1493

«(...)
/ fl. CCXLVIII v. /

¶ L'anno di mille quatrocento novãta tre, la citta fu oppressa de uno eccessivo fredo, & (che par cosa incredibile, ne mai piu vista ne udita in queste parti, ne letta ne i nostri annali) il giorno della nativita del nostro Signore, & il giorno sequête il mare si congelo in cerco al mole & a i ponti, di maniera che i barcaroli non ppotevano alargar le lor barchette dalla terra, ne navigare, & al têpo della prima vera la cita fu oppressa da una crudel pestilenza, la qual duro insino alla fine del mese d'agosto, & di coloro quali restotono in la citta ne morirno delle cinq parti le quatro, & a gli infermi & poveri fu ben proveduto, & fu deputato a gli amalati il borgo di S. Georgio [sic] /fl. CCXLIX/ S. Germano [sic], o sia la contrata nominata dell'acqua sola. Et per che si dubitava che fiorentino nô innovassero qualche cosa, si armorovo due gallere. Et il Duca mando trecêto fanti p maggior custodia della citta. Et i questo têpo ritornerono Frâcesco Marchesso dottore, & Gioan, antonio grimaldo ambassatori da i Re di Spagna, co i q^li fecero la pace, & le côditioni di quella furono honorevoli & utili p la Republi. Come si puo vedere in essa pace, la q^le se côserva nel archivio publico. Et questi âbassatori fecero certissima fede & relatione della navigatiôe di Colôbo, q^li si era novamête da lui ritrovata, il q^l Christoforo di pprio nome chiamato fu di parêti plebei, côe che il padre fussi testore di pâni di lana & lui fussi textore di seta, & nô dimêo e asceso in tanta gloria & in tâta dignita quâta ascêdessi mai Genoese alcuno, per che egli e stato l'invêtore della navigatiôe, q^l si fa di Spagna alle indie o sia al môdo novo, & p opera sua la religion Christiana ha acquistato nô solamête una citta, ma un gran numero di provincie, delle quali côtinuamête vanno in Spagna gran richezze, & egli di poveretto si e fatto grâ signore, & e stato principiodella nobilita & grandezza della casa sua, & lasso un figliolo, al quale i primi & principali Signori di Spagna hanno havuto per bona sorte dar per moglie una tlelle lor figliole.Et i Re di Spagna hanno fatto questo Colôbo general capitano & almirante del mare oceano, come era Christoforo suo padre. Et Colôbo nella morte sua fece come bon patriota, p che lasso per testamêto all'ufficio di S. George la decima parte delle sue entrate in perpetuo, ben che l'ufficio predetto (nô so p qual cagione) nô se ha fatto côto di questo legato, ne ha dato opera haverlo. Ma delle cose di Colôbo non dito altro, sia p che Antonio gallo ha scritto la vita sua amplamente, sia anchor p che noi l'abbiamo riferita nel nostro Psalterio, su quel passo, In omnê terrâ exivit sonus eorû. Et in fin di questo anno il Re di Francia Carlo delibero di recuperare il Regno di Napoli, il quale pareva che gli appartenissi p il testamêto della Regina Gioanna, il qual testamêto diede al Re Carlo Eliano calvo Genoese cô speranza di esser ben remunerato, ma nô hebbe remuneratione alcuna, & della movitiva del Re in la citta si parlava variamête, secondo l'inclinationi & le volonta delle psone. Et per questa espeditione il Re Carlo mâdo a Genoa Rinaldo di Marsiglia per intendere di quanto numero di navigli il poteva servire la citta: & Rinaldo fu ricevuto honoratamente, & poi ben instruto se ne ritorno in Francia.

(...)»
[Seguem-se os acontecimentos de 1494]

Eduardo Albuquerque



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Critério de edição: O travessão, sinal de abreviatura, por razões operacionais, vai como acento circunflexo.



[1] «Agostino Giustiniani (1470-1536) was born at Genoa, and spent some wild years in Valencia, Spain. Having in 1487 joined the Dominican order, he gave himself with great energy to the study of Greek, Hebrew, Chaldee and Arabic, and in 1514 began the preparation of a polyglot edition of the Bible. As bishop of Nebbio in Corsica, he took part in some of the earlier sittings of the Lateran council (1516-1517), but, in consequence of party complications, withdrew to his diocese, and ultimately to France, where he became a pensioner of François I, and was the first to occupy a chair of Hebrew and Arabic in the University of Paris. After an absence from Corsica for a period of five years, during which he visited England and the Low Countries, and became acquainted with Erasmus and Sir Thomas More, he returned to Nebbio, about 1522, and there remained, with comparatively little intermission, until in 1536, when, while returning from a visit to Genoa, he perished in a storm at sea. He was the possessor of a very fine library, which he bequeathed to the republic of Genoa. Of his projected polyglot only the Psalter was published (Psalterium Hebraeum, Graecum, Arabicum, et Chaldaicum, Genoa, 1516). Besides the Hebrew text, the Septuagint translation, the Chaldee paraphrase, and an Arabic version, it contains the Vulgate translation, a new Latin translation by the editor, a Latin translation of the Chaldee, and a collection of scholia. Giustiniani printed 2,000 copies at his own expense, including fifty in vellum for presentation to the sovereigns of Europe and Asia; but the sale of the work did not encourage him to proceed with the New Testament, which he had also prepared for the press. Besides an edition of the Book of Job, containing the original text, the Vulgate, and a new translation he published a Latin version of More's Nevochim of Maimonides (Director dubitantium aut perplexorum, 1520), and also edited in Latin the Aureus libellus of Aeneas Platonicus, and the Timaeus of Chalcidius. His annals of Genoa (Castigatissimi Annali di Genova) were published posthumously in 1537».



1 comentário:

J. C. S. J. disse...

Honni soit qui mal y pense

Resposta a Fernando Aguiar e a todos os que vêem uma conspiração debaixo de cada pedra.